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Diritto Sanitario

Il diritto sanitario è una branca del diritto che si occupa di disciplinare e tutelare l'accesso alla salute e ai servizi sanitari e disciplina i soggetti che prestano servizi sanitari ed il rapporto con i beneficiari di essi. Si tratta di un insieme di norme giuridiche che regolano le modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie, la protezione della salute dei cittadini, e le responsabilità di chi fornisce cure mediche e servizi sanitari.

Alcuni degli aspetti principali del diritto sanitario sono:

  1. Il diritto alla salute: Ogni persona ha il diritto di accedere a cure e trattamenti medici, così come a servizi di prevenzione e promozione della salute. Questo diritto è riconosciuto dalla Costituzione italiana (articolo 32) e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (articolo 25).
  2. Servizi sanitari: Il diritto sanitario regola le strutture sanitarie pubbliche e private (accreditate o meno), stabilendo chi ha diritto a ricevere determinate prestazioni e in quali condizioni, e se in maniera gratuita o a pagamento, partecipando al costo della prestazione; si occupa anche del rischio clinico e della qualità delle cure, attraverso la raccolta dei dati e la elaborazione di statistiche. Su tutto il territorio nazionale tutte le Regioni devono garantire obbligatoriamente almeno un elenco di prestazioni chiamate “Livelli Essenziali di Assistenza” (LEA).
  3. Normative sui professionisti della salute: Il diritto sanitario disciplina la formazione, le competenze, e le responsabilità dei professionisti del settore sanitario, come medici, infermieri, e altri operatori sanitari.
  4. Tutela della privacy e dei dati sanitari: I dati sanitari sono considerati “sensibili” e protetti in modo rafforzato.
  5. Responsabilità sanitaria: Regola anche la responsabilità civile e penale degli operatori sanitari nei confronti degli utenti.
  6. Pianificazione e gestione delle politiche sanitarie: Il diritto sanitario include anche la gestione delle politiche sanitarie a livello nazionale e regionale, determinando come vengono organizzati e finanziati i servizi di salute pubblica.
  7. Diritto farmaceutico. Il diritto farmaceutico è strettamente collegato al diritto sanitario, in quanto regola la produzione, distribuzione, vendita e prescrizione dei farmaci. Esso si occupa anche della sicurezza e dell'efficacia dei medicinali, stabilendo le normative che riguardano la registrazione dei farmaci, le modalità di accesso ai farmaci per i pazienti e le responsabilità dei farmacisti.
  8. La bioetica, biodiritto e biotecnologie. La bioetica è una disciplina che si occupa delle questioni etiche legate alla biologia e alla medicina. Sebbene non sia un ramo del diritto in senso stretto, ha forti legami con il diritto sanitario, soprattutto quando si tratta di questioni morali e legali relative a interventi medici, ricerca scientifica, sperimentazioni cliniche, trapianti di organi, e la fine della vita (es. il consenso informato ed il principio di autodeterminazione nelle cure sanitarie, l'eutanasia, l'aborto e la genetica). Il biodiritto si concentra su una serie di temi legali ed etici, tra cui, genetica e biotecnologie, come la modifica genetica, la terapia genica, e la selezione genetica, la clonazione e la modifica degli embrioni sono questioni etiche e legali centrali del biodiritto. Le pratiche di fecondazione in vitro (FIV), la donazione di ovociti o spermatozoi, e la gestazione per altri (nota come utero in affitto) sono tematiche frequentemente affrontate dal biodiritto, con riferimento alla regolamentazione delle tecniche, ai diritti dei genitori e dei bambini, e alla tutela della maternità.
  9. Rapporti di lavoro degli operatori sanitari. Il diritto sanitario si occupa anche dei rapporti di lavoro degli operatori sanitari (medici, infermieri, altri sanitari, tecnici, amministrativi, ecc.), regolando le condizioni di lavoro, la responsabilità professionale, i contratti di lavoro, le garanzie sindacali e i diritti dei lavoratori nel settore della sanità, la formazione continua, la tutela contro i rischi professionali e le modalità di accesso alle posizioni lavorative nelle strutture sanitarie pubbliche e private, i diritti previdenziali ed assistenziali.
  10. Regime dei soggetti privati autorizzati o accreditati a prestare servizi sanitari: Il diritto sanitario regola anche l'attività dei soggetti privati che forniscono servizi sanitari, come ospedali, cliniche, ambulatori e case di cura, che devono essere autorizzati o accreditati per operare legalmente. Le normative stabiliscono i requisiti per l'autorizzazione, il controllo delle strutture sanitarie private e le modalità di accreditamento da parte delle autorità sanitarie competenti. In Italia, ad esempio, l'accreditamento è un processo che consente alle strutture sanitarie di ricevere finanziamenti pubblici entro un limite finanziario (budget) stabilito annualmente osservando gli standard stabiliti dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN).
  11. Appalti pubblici nel diritto sanitario. Le ASL, ospedali e altre strutture sanitarie per l'acquisizione di beni, servizi o lavori devono osservare le normative nazionali e dell'Unione Europea (in particolare la Direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici), ed altre norme specifiche volte relative a:
    - Trasparenza e concorrenza: Gli appalti devono essere gestiti in modo da garantire la massima trasparenza e una concorrenza leale, evitando conflitti di interesse e corruzione.
    - Criteri di aggiudicazione: In campo sanitario, oltre al prezzo, vengono spesso utilizzati criteri tecnici e di qualità, come la qualità dei servizi offerti, la capacità di innovazione, la conformità alle normative sanitarie e il rispetto dei requisiti di sicurezza.
    - Subappalti: Vi sono limitazioni particolari riguardanti il subappalto, soprattutto in relazione alla qualità e all'affidabilità delle prestazioni, che è essenziale per il settore sanitario.
    - Servizi specifici: Quando gli appalti riguardano servizi sanitari specifici (come forniture di dispositivi medici, farmaci, o prestazioni sanitarie), devono essere rispettate norme aggiuntive relative alla sicurezza, alla tracciabilità dei prodotti e alla qualità delle prestazioni.
  12. Gli enti del terzo settore (ETS), che includono associazioni, fondazioni e cooperative sociali, giocano un ruolo importante nel sistema sanitario, soprattutto nella fornitura di servizi a favore delle persone vulnerabili (anziani, disabili, minori, etc.). Anche gli enti del terzo settore che operano nel SSN sono soggetti a:
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     Accreditamento e convenzionamento: Gli ETS che desiderano fornire servizi sanitari all'interno del SSN devono essere accreditati o convenzionati con le ASL o le Regioni. L'accreditamento implica il rispetto di determinati standard qualitativi, strutturali e organizzativi stabiliti dal sistema sanitario pubblico; di solito stipulano contratti di gestione o convenzioni che stabiliscono i termini di fornitura dei servizi sanitari e sociali, la loro qualità, i costi e le modalità di finanziamento.
    - Affidamento diretto. La norma che consente l'affidamento diretto di servizi socio-sanitari a cooperative sociali e ad altri soggetti del terzo settore è la Legge 381/1991 sulle cooperative sociali. In particolare, l'articolo 5 della legge prevede che le cooperative sociali possano essere affidatarie di servizi sociali o sanitari mediante contratti diretti con tali cooperative, evitando la gara d'appalto, in quanto queste cooperative svolgono attività di rilevante interesse pubblico e sono senza scopo di lucro. La Legge 106/2016 (Riforma del Terzo Settore) prevede che per i contratti affidati agli enti del terzo settore, comprese le cooperative sociali, possano essere applicate modalità semplificate di affidamento diretto, soprattutto quando si tratta di prestazioni di interesse generale, come i servizi socio-assistenziali. Il Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 50/2016) stabilisce le modalità generali per gli appalti pubblici, ma prevede anche delle deroghe specifiche per alcuni tipi di servizi, tra cui quelli sociali e sanitari. In particolare, l'articolo 36 del Codice degli appalti consente l'affidamento diretto di contratti sotto una certa soglia economica, rendendo possibile l'affidamento senza gara.
  13. Diritti delle persone con disabilità. La Legge 104/1992 disciplina l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità. La Legge 68/1999 favorisce l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità, anche attraverso misure che coinvolgono la salute, come l'adattamento del posto di lavoro e la tutela delle condizioni fisiche.
    - Riabilitazione e assistenza. Le persone con disabilità hanno diritto a trattamenti riabilitativi e ad una assistenza sanitaria continuativa che risponda alle loro necessità. Questo include la fornitura di protesi, ausili e terapie fisiche o psicologiche che possano migliorare la qualità della vita. La tipologia delle protesi ed ausili sono incluse nei LEA e specificate in un elenco che ne fissa anche la tariffa a carico del SSNL (nomenclatore tariffario), anche se in particolari casi è possibile ottenere delle protesi o ausili particolarmente avanzati non inclusi nel nomenclatore (extra nomenclatore).
    - Accoglienza nelle strutture sanitarie. Le persone con disabilità hanno diritto ad essere accolte nelle strutture sanitarie pubbliche e private, che devono essere accessibili anche attraverso l'adattamento di spazi, attrezzature e modalità di comunicazione. Le norme in materia di accessibilità sono contenute nella Legge 13/1989 sull’eliminazione delle barriere architettoniche. La legge prevede particolari strutture a seconda della gravità e del tipo di disabilità (Residenze Sanitarie Assistenziali, Comunità Teraputiche Assistite, etcc…).
    - L’accertamento della disabilità e/o dell'invalidità civile consente l'accesso a diritti e benefici specifici, come gli assegni di invalidità, le pensioni di invalidità, l'esenzione dal ticket sanitario. La Commissione medica dell'INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) è responsabile di valutare il grado di disabilità o invalidità.
  14. Fiscalità. Una delle principali agevolazioni fiscali in ambito sanitario è la detrazione delle spese sanitarie sostenute dai cittadini per sé o per i propri familiari a carico. La detrazione è applicabile a una vasta gamma di spese, tra cui:
    - Visite mediche: Spese sostenute per visite specialistiche, esami diagnostici e trattamenti medici.
    - Medicinali: Acquisto di farmaci da banco o con prescrizione medica.
    - Protesi e dispositivi medici: Spese per l'acquisto di protesi, occhiali, lenti a contatto e altri ausili medici.
    - Terapie e riabilitazione: Spese per terapie, trattamenti riabilitativi o fisioterapici.
    - Assistenza sanitaria a lungo termine: Spese per l'assistenza domiciliare, in strutture sanitarie o case di cura. Le spese sanitarie possono essere detraibili al 19% sull'importo totale delle spese, una volta superata una soglia minima di 129,11 euro annui (che è la franchigia fiscale prevista dalla normativa).
    - Esenzione dal pagamento del ticket sanitario: Le persone che rientrano in categorie di particolare vulnerabilità o che hanno determinate condizioni di salute possono usufruire dell'esenzione dal ticket sanitario, che è il contributo di partecipazione ai costi delle prestazioni sanitarie erogate dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Le categorie che beneficiano dell'esenzione includono:

  • Persone con invalidità: In particolare, chi ha un’invalidità civile superiore al 66% può ottenere l'esenzione dal ticket.
  • Persone con patologie gravi: Alcune malattie croniche o rare danno diritto all'esenzione dal ticket sanitario.
  • Anziani e minorenni: A seconda del reddito e delle condizioni di salute, le persone appartenenti a queste categorie possono beneficiare di esenzioni.

Iva ridotta per dispositivi medici e farmaci

Alcuni dispositivi medici e farmaci sono soggetti ad una IVA ridotta o esenti. Le principali categorie comprendono:

  • Farmaci: I farmaci da banco e quelli soggetti a prescrizione medica sono generalmente esenti da IVA o sono soggetti a un'aliquota IVA ridotta del 4%, che si applica a quelli considerati "essenziali" o per la cura di malattie gravi.
  • Dispositivi medici e ausili: Le protesi, gli ausili ortopedici, gli apparecchi per la mobilità e altri dispositivi sanitari (come le sedie a rotelle o le protesi dentarie) sono generalmente esenti da IVA o soggetti a un'aliquota IVA ridotta (4%).
  • Deduzione delle spese sanitarie per le persone con disabilità, per assistenza personale e riabilitativa, per acquisto di ausili per disabili: La deduzione riguarda anche l’acquisto di ausili specifici per disabili, come apparecchi ortopedici, protesi, e dispositivi per la mobilità.
  • Agevolazioni per i medici e le strutture sanitarie


Anche le strutture sanitarie possono usufruire di alcune agevolazioni fiscali, tra cui:

  • Esenzioni o riduzioni fiscali per l'acquisto di apparecchiature mediche e dispositivi.
  • Detrazioni per spese di aggiornamento professionale per il personale sanitario.

Inoltre, le cooperative sociali e altre entità del terzo settore che forniscono servizi sanitari e socio-sanitari possono beneficiare di agevolazioni fiscali.

  • IMU: Gli enti del terzo settore che erogano servizi sanitari sono generalmente esenti da IMU per gli immobili adibiti a servizi sociali e sanitari, ma solo se utilizzati esclusivamente per scopi non commerciali.
  • IRES: Gli enti non commerciali sono esenti da IRES, ma devono pagare l’imposta sui redditi derivanti da attività commerciali.
  • IVA: Le prestazioni sanitarie fornite da enti del terzo settore sono generalmente esenti da IVA, ma le attività commerciali (come la vendita di beni) potrebbero essere soggette a IVA, con aliquote ridotte per alcuni prodotti sanitari.