Differenze tra lavoro pubblico e lavoro privato
Il rapporto di lavoro pubblico e quello privato si distinguono per la natura del datore di lavoro, la normativa applicabile e le finalità del rapporto lavorativo.
Datore di lavoro
- Privato: Il datore di lavoro è un soggetto privato (persona fisica, azienda, società), orientato al profitto o a specifici obiettivi economici.
- Pubblico: Il datore di lavoro è lo Stato o un altro ente pubblico (ministeri, regioni, enti locali), che opera per garantire servizi di interesse generale e soddisfare bisogni collettivi.
2. Accesso al lavoro
- Privato: L’assunzione avviene a discrezione del datore di lavoro, con procedure flessibili (colloqui, prove tecniche) basate su criteri discrezionali, salvo, in alcuni casi, il collocamento obbligatorio dei soggetti disabili, ma sempre con chiamata diretta.
- Pubblico: L’assunzione è regolata dalla legge e avviene normalmente tramite concorso pubblico, per garantire trasparenza, meritocrazia e parità di accesso ed il buon andamento della amministrazione (art.97 Cost.). La regola del concorso è stata spesso limitata per varie ragioni, dando luogo al fenomeno del “precariato” pubblico, oggetto poi di varie leggi di “stabilizzazione”, procedure che sono ancora in corso ed hanno dato luogo a notevole contenzioso.
Lo Studio Legale Del Campo è specializzato anche in queste procedure.
3. Finalità del rapporto di lavoro
- Privato: Il lavoro privato mira a soddisfare gli obiettivi economici dell’impresa, generalmente orientati al profitto.
- Pubblico: Il lavoro pubblico è finalizzato a garantire il buon funzionamento della Pubblica Amministrazione e a servire l’interesse collettivo.
4. Normativa di riferimento
- Privato: Prevalentemente regolato dal Codice Civile, dalla normativa sul lavoro e dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) di categoria.
- Pubblico: Regolato dal D.Lgs. 165/2001 (Testo Unico sul Pubblico Impiego) e dai relativi CCNL, con alcune categorie che seguono normative specifiche (ad esempio magistrati, forze armate, insegnanti, professori universitari).
5. Stabilità del rapporto
- Privato: Maggiore flessibilità. I licenziamenti possono avvenire per giusta causa, per giustificato motivo oggettivo o soggettivo, secondo regole definite ma meno rigide.
- Pubblico: Il rapporto di lavoro è tradizionalmente più stabile. I licenziamenti sono possibili solo in casi specifici e richiedono procedure rigorose.
6. Regime disciplinare
- Privato: Le sanzioni disciplinari e i licenziamenti seguono il Codice Civile e lo Statuto dei Lavoratori, con ampio spazio alla contrattazione collettiva.
- Pubblico: Le sanzioni disciplinari sono regolamentate dal D.Lgs. 165/2001, dal Codice di Condotta dei dipendenti pubblici e dai contratti collettivi, con controlli più stringenti
7. Retribuzione
- Privato: È determinata dal mercato, dai contratti collettivi e dalla capacità negoziale del lavoratore. Premi e incentivi sono più comuni.
- Pubblico: La retribuzione è fissata dai contratti collettivi nazionali. Ci sono meno margini per negoziazioni individuali e gli inventivi sono più limitati. A differenza che nel rapporti di lavoro privato, vige il principio di uguaglianza, per cui a parità di funzione, la retribuzione deve essere uguale.
8. Progressione di carriera
- Privato: Spesso basata su merito, risultati raggiunti e decisioni discrezionali del datore di lavoro.
- Pubblico: La progressione è regolata da criteri formali, come anzianità di servizio, concorsi interni o valutazioni specifiche.
9. Responsabilità
- Privato: Il lavoratore risponde nei confronti del datore di lavoro e dei terzi per eventuali danni, secondo le regole del codice civile.
- Pubblico: Il dipendente pubblico può essere responsabile verso lo Stato (responsabilità amministrativa) o verso terzi, secondo le norme civili o penali.
10. Diritto di sciopero
- Privato: È tutelato dalla Costituzione senza particolari limitazioni, salvo casi specifici.
- Pubblico: Lo sciopero è regolamentato più rigidamente per garantire la continuità di servizi pubblici essenziali (es- sanità, trasporti, sicurezza).
11. Pensioni e welfare
- Oggi l’INPS gestisce entrambe le posizioni previdenziali.